LA NOSTRA STORIA

LA CULLA - PRIMI PASSI

Il Circolo ebbe la sua prima sede presso il Centro per la riabilitazione del cardiopatico, allora funzionante all'Ospedale S.M. Maddalena; questo domicilio fu mantenuto dalla fondazione fino al 1986, anno nel quale il Centro fu trasferito all'Ospedale Maggiore ed il Circolo in quella che è la sua attuale sede. E rilevante notare il fatto che la convivenza del Circolo nella struttura riabilitativa fu strategicamente determinante per lo sviluppo, l'acquisizione di esperienze e di soci da parte dello Sweet Heart.

Il Centro di riabilitazione della Maddalena consisteva in un immenso salone, ex corsia, che terminava in un'ampia veranda. La parte iniziale del salone, sulla sinistra entrando, comprendeva una piccola stanzetta; sulla destra, facente parte del salone stesso, ma separata da una tenda volante, si trovava una zona destinata a spogliatoio. La parte centrale del salone fungeva da palestra. La parte finale, ossia la veranda, era il Centro riabilitativo vero e proprio, dove si svolgevano le prove sotto sforzo. In questa parte finale era sistemato pure lo studio del dott. Gori. La saletta, alla sinistra entrando, fu messa dal dott. Gori a disposizione del Circolo, che ne stabilì la sede. Questa sistemazione darà al Circolo due grandissimi vantaggi: l'avere un costante e diretto contatto con la struttura medica e riabilitativa, ed una costante presenza con tutti coloro che, dimessi dalla Cardiologia, frequentavano la Riabilitazione. L'allora vigente statuto stabiliva che il Presidente del Circolo fosse scelto dal Consiglio Direttivo tra uno dei suoi componenti. Fu prescelto il Sig. Arrigo Curiel.

Altro primario compito del Consiglio Direttivo fu quello di legalizzare l'esistenza del Circolo mediante atto pubblico, dovuto in base all'articolo 14 del Codice Civile; infatti, giuridicamente, lo Sweet Heart viene considerato una Associazione Civile non avente come scopo alcuna finalità economica.

Il giorno 27 novembre 1978 l'intero Consiglio Direttivo ed i Sindaci si presentavano davanti al Notaio Camillo Giordano, che provvedeva a formalizzare l'esistenza della Associazione Civile denominata "Sweet Heart", facendo risultare in questo atto le norme statutarie che ne regolavano il funzionamento. L'atto costitutivo, che possiamo considerare il certificato di battesimo, successivamente veniva registrato presso l'Ufficio atti Civili del Tribunale di Trieste con il N. 5963 di data 1/12/1978.

Il mettere in moto tutta questa struttura, sorta dal nulla, organizzandone i servizi, le attività, la cura promozionale nei riguardi delle Autorità e della collettività civile, richiesero da parte degli Organi Direttivi uno sforzo creativo ed un impegno non indifferente, tenendo anche presente il fatto che la maggior parte dei suoi componenti svolgeva attività lavorative o professionali. Tutto ciò, non sarebbe stato possibile se, accanto ai soci eletti a mansioni direttive, non ci fosse stata la collaborazione ampia, attiva, partecipe, di tutti gli altri Soci comuni. Devo ammettere, pure, che una certa sicurezza nel preordinare le attività sociali era facilitata dal fatto che il Consiglio Direttivo di allora usufruiva spesso della consulenza ed esperienza delle strutture cardiologiche, sia per la vicinanza fisica e costante con il Centro della riabilitazione, sia per il contatto continuo che il Presidente Curiel riusciva a mantenere con il prof. Camerini, i medici ed i paramedici della cardiologia.

Di tutte queste attività iniziali, molte sono funzionanti ancora oggi, divenute ormai una costante tradizionale della vita del Circolo, sebbene modificate dal mutarsi delle situazioni contingenti, temporali e pratiche.

Onde far conoscere il lavoro svolto dal Circolo nel suo primo biennio di esistenza, riporto qui di seguito parte della relazione morale che il Presidente Curiel presentò all'Assemblea Sociale del 22 febbraio 1980, anno di scadenza del mandato del primo organo direttivo del Circolo: "Sono trascorsi due anni, da quando, all'inizio del 1978, alcuni di noi, frequentatori del Centro per la riabilitazione ed il Personale dello stesso, promossero la costituzione del Circolo Sweet Heart. Si dava così una svolta ufficiale ad un legame di gruppo già esistente, in modo di esprimere su di un piano concreto e strutturalmente organico, sia per la riconoscenza verso coloro che avevano contribuito al nostro inserimento alla vita normale, sia per creare un punto d'incontro tra persone che avevano vissuto la stessa esperienza di cardiopatici. Con la costituzione del Circolo si dava l'avvio ad una serie di iniziative coordinate che ci eravamo prefissi, per la realizzazione degli scopi sanciti dalle norme statutarie. Il tutto, in una cornice di voluta semplicità lontana anche da ogni forma reclamistica, mettendo a completa disposizione la nostra esperienza, la nostra collaborazione, il nostro aiuto finanziario soprattutto nei confronti del Centro per la riabilitazione, per contribuire non solo alla sua attività, ma anche alla sua esistenza.

Ed è proprio per il Centro, come risulterà maggiormente evidente nella elencazione delle attività svolte, che è stato assunto il maggior impegno da parte del Consiglio Direttivo, senza aver trascurato comunque l'attività culturale, ricreativa e sportiva nei limiti e disponibilità contenute nel nostro Circolo. Il consuntivo di questo biennio, a noi del Direttivo in particolare, ci fa rilevare, e lo esterniamo al soci, che alle volte non è stato possibile attuare qualche iniziativa o per lo meno è stata frenata in parte o del tutto anche perché non sempre si è saputo trovare intesa operativa con i Centri sanitari.

Sia ben chiaro comunque che da parte degli Organi responsabili dello Sweet Heart non è venuto mai mancare l'entusiasmo, la disponibilità, la volontà ed il desiderio di rendersi utili in qualunque modo. Questa affermazione. in gran parte, trova conferma nell'attività svolta, che per ordine di tempo e stata la seguente:

ANNO 1978

Inoltre: visite periodiche dei nostri soci ai ricoverati nei reparti di cardiologia dell'Ospedale Maggiore, per contribuire alla loro ripresa psicologica; raccolta di impressioni personali dei soci sulla loro esperienza di cardiopatici per fornire uno strumento di studio per la lotta contro le malattie cardiovascolari.

ANNO 1979

Inoltre: sono continuate le visite periodiche ai ricoverati nel reparto di cardiologia dell'Ospedale Maggiore, sempre accompagnate da modesti doni di riviste, giornali, e nelle grandi ricorrenze di omaggi floreali, dolci, spumante anche per il personale sanitario; per il Centro di riabilitazione, in questi due anni, il nostro Circolo ha realizzato la donazione di uno sfigmomanometro, uno stetoscopio, un registratore portatile, una cyclette, un grande condizionatore d'aria per la saletta della cyclette (ancora in fase di installazione); l'assegnazione di contributi al personale medico e paramedico per soggiorni di studio ed aggiornamento svoltisi a Bari, Veruno ed Erice; l'istituzione di un premio di studio riservato al personale paramedico in servizio presso l'Ente Ospedaliero Regionale per un soggiorno in un Centro cardiologico italiano o straniero; l'assegnazione di un contributo al personale sanitario per le prestazioni professionali onde assicurare un normale funzionamento e scongiurare riduzioni parziali o totali dell'attività; ottenimento di un contributo di dodici milioni assegnatoci dalla Cassa di Risparmio di Trieste per l'acquisto di un defibrillatore portatile e di un cicloergometro, onde arricchire la dotazione strumentale del Centro; infine, abbiamo segnalato, con un esposto alla Presidenza degli Ospedali Riuniti e per conoscenza ai vari Enti interessati, la carenza di personale paramedico specializzalo in cardiologia, onde provvedere in merito. ..." Quindi la relazione prosegue affrontando altri vari argomenti. Ho ritenuto importante riportare per esteso questo rapporto sulle attività del Circolo, nel primo biennio di vita, per far rimarcare ancora una volta l'essenzialità della partecipazione, accanto ai Consigli Direttivi, di tutti i soci a sostegno delle attività del Circolo, tramite la loro diretta partecipazione sia materiale che finanziaria, con lo scopo di finalizzare i fini che la nostra Associazione si prefigge di attuare, come del resto previsto dall'art. 2 del nostro Statuto. Se allora, nel primo biennio di attività, questa partecipazione dei soci tutti fosse mancata, ben più limitato sarebbe stato il rendiconto delle attività sociali presentato dal primo Presidente Arrigo Curiel.

 

SOMMARIO